Le case sino-portoghesi sono uno stile architettonico unico presente nel Sud-Est Asiatico. Queste case hanno una storia interessante e un significato culturale che le rende una parte importante del patrimonio della regione.
Lo stile delle case sino-portoghesi ebbe inizio nel XVI secolo, quando i commercianti portoghesi arrivarono, per i loro scambi nei paesi del Sud-Est Asiatico. Il prolungato contatto fra le due differenti culture, porto’ gli abitanti del luogo ad ispirarsi alle tecniche di costruzione dei loro nuovi visitatori, incorporando molti elementi nei loro progetti e creando un ibrido unico, tra gli stili asiatici ed europei, che si vede ancora oggi.
Oggi queste case sono molto ricercate per il loro valore storico e per il loro fascino estetico; spesso servono sia per scopi residenziali che per attività commerciali come negozi o ristoranti all’interno dei loro locali ed in alcuni casi possono essere conservate attraverso sforzi di mantenimento che contribuiscono a tenere vivo questo aspetto distintivo della cultura regionale per essere apprezzato dalle generazioni future.
Le case sino-portoghesi sono una delle icone del patrimonio culturale e storico del sud-est asiatico, con una presenza significativa in Thailandia, Malesia e Singapore. Queste case sono caratterizzate dalla loro unica miscela di influenze cinesi e portoghesi, come suggerisce il loro nome, e rappresentano una sintesi delle due culture che hanno contribuito alla loro progettazione e sviluppo.
Da un lato quindi, l’influenza cinese che è evidente negli elementi tradizionali dello stile cinese meridionale, come la disposizione degli spazi interni e l’uso di materiali naturali come il legno e la pietra. D’altro canto, l’influenza portoghese è visibile nell’impiego di elementi barocchi, come le decorazioni interne, come le vetrate e le porte in legno intagliato.
Queste case sono molto più che semplici abitazioni: rappresentano un ponte fra due culture e una testimonianza del passato, offrendo un’esperienza unica ai visitatori che hanno la possibilità di immergersi in questa fusione di tradizioni e influenze culturali diverse. Con il loro fascino e il loro significato storico, queste case sino-portoghesi sono diventate dei veri e propri tesori per le comunità locali, che continuano a prendersene cura e a preservare questo patrimonio culturale per le generazioni future.
Le origini dell’architettura sino-portoghese possono essere fatte risalire al XVI secolo, quando i commercianti dell’Asia orientale e dell’Europa iniziarono a commerciare tra loro lungo quella che allora era conosciuta come la Via delle Spezie. Con il passare del tempo, le loro interazioni si fecero più frequenti e cominciarono a incorporare alcuni aspetti di ciascuna cultura nei loro progetti, creando così uno stile architettonico completamente nuovo che combinava caratteristiche come i timpani curvi o le colonne decorative associate agli stili barocchi europei con tegole ornate simili a quelle utilizzate dagli edifici della Cina meridionale in quel periodo.
Oggi le case sino-portoghesi sono molto popolari in tutto il Sud-Est Asiatico, non solo perché rappresentano una testimonianza pratica dell’incontro fra oriente e occidente, incontro che ha lasciato qualcosa che tuttora vale la pena di ammirare, ma anche per la bellezza, la praticità e l’originalità degli edifici che ci hanno lasciato, che evidenziano tradizioni artigianali locali che sono state tramandate di generazione in generazione e arricchite durante l’epoca coloniale.
Benché lo stile delle abitazioni sino-portoghesi rappresenta di base uno stile architettonico unico, quel concetto cioè di casa e bottega tipico di quella cultura facile da ritrovare nelle città a prevalenza cinese come Phuket o George Town, ci possono essere delle diversità di città in città.
A Singapore, ad esempio, le case in stile sino-portoghese si trovano prevalentemente nella Chinatown, e come potrebbe essere diversamente. Sono in genere alte due o tre piani e presentano dettagli intricati come muri di mattoni rossi, cornici di finestre ornate, balconi decorati e tegole colorate sui tetti. Queste caratteristiche conferiscono a questi edifici un aspetto distintivo rispetto ad altri tipi di abitazioni di Singapore. All’interno di queste case si possono trovare spaziose zone giorno con ampie finestre che permettono alla luce naturale di entrare nelle stanze, offrendo allo stesso tempo una vista spettacolare sulle strade vicine o sui giardini sottostanti, a seconda di dove si trovano all’interno della città.
In Malesia l’UNESCO ha nominato Malacca e sopratutto George Town, capoluogo quest’ultimo dell’isola di Penang, come patrimoni dell’umanità, anche e forse sopratutto, per i quartieri dove spicca l’architettura sino-portoghese.
In queste città le caratteristiche più evidenti di queste case sono le grandi finestre, spesso dotate di grate o persiane decorative per tenere fuori la luce del sole e consentire, al tempo stesso, il passaggio dell’aria; le ampie verande che offrono ombra; le pareti dai colori vivaci decorate con piastrelle di ceramica dipinte; i balconi in legno ornati da intricati intagli; i soffitti alti sostenuti da pali o travi di legno intricatamente intagliati; i tetti spioventi realizzati con tegole di argilla rossa disposte in elaborati motivi che ricordano quelli dei templi di tutto il Sud-Est Asiatico. All’interno di queste abitazioni si possono trovare ampi cortili circondati da gallerie piene di oggetti d’antiquariato collezionati nel corso delle generazioni, nonché lussuosi mobili realizzati con legni duri locali come il teak e il palissandro che aumentano ulteriormente il valore dell’abitazione.
Il centro storico di Malacca è una testimonianza unica della storia e della cultura di questa regione. Edifici sino-portoghesi con secoli di storia sono ancora in piedi, ma sono minacciati da progetti di sviluppo urbano ed e’ proprio per preservare questo patrimonio culturale che il governo e l’UNESCO stanno lavorando insieme per restaurare alcune di queste strutture e preservare quelle originali. Cosi’ sono stati condotti lavori di restauro su alcune strutture, in modo da poterle apprezzare nuovamente in tutto il loro antico splendore, mentre altre sono rimaste intatte, offrendo ai visitatori un’idea di com’era la vita quando i coloni arrivarono qui secoli fa.
In Thailandia cominciarono ad essere costruite case in stile sino-portoghese tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX. Anche qui si tratto’ di una sintesi architettonica dovuta all’incontro degli stili tradizionali distintivi delle culture cinesi e portoghesi, i cui commercianti trovarono il loro punto di incontro principalmente a Phuket Town. Qui fanno tuttora parte del paesaggio locale e si può passeggiare all’ombra dei loro portici vagabondando a ritroso nel tempo fra Thalang road, Dibuk road, PhangNga road, Yaowarat road e Krabi road.
Gli edifici sino-portoghesi erano progettati per adattarsi all’ambiente tropicale, ma anche per garantire il comfort all’interno delle loro mura; caratteristiche come le ampie verande con persiane consentivano la ventilazione, tenendo al contempo fuori il calore e l’umidità. Le strutture stesse erano tipicamente a due o tre piani, con balconi ornati su ogni livello e colonne decorative che potevano essere viste dall’esterno della casa stessa. All’interno di queste case si trovavano ampi cortili circondati da stanze piene di intricate sculture in legno e dipinti colorati che ritraevano scene di vita quotidiana dell’epoca, il tutto per un’esperienza architettonica unica nel suo genere, diversa da qualsiasi altra nel mondo!
Oggi queste case rimangono popolari attrazioni turistiche in tutti i paesi del Sud-Est Asiatico dove sono presenti, grazie al contributo di due culture che si sono lasciate andare ad una certa forma di permeabilità lasciandoci la testimonianza di una architettura unica che, a quanto mi risulti non ha uguali nel resto del mondo.