La Peranakan Mansion di Penang

La Peranakan Mansion di Penang

Durante una ricerca Internet sui siti culturali di Penang in Malesia, ho scoperto l’incredibile Penang Peranakan Mansion, la tipica dimora dei ricchi nati nello stretto di Malacca circa un secolo fa, ricreata per offrire uno sguardo al loro lussuoso stile di vita e alle loro usanze e tradizioni.

I nati nello stretto (noti anche come i Peranakan) sono stati l’elite privilegiata dell’arcipelago malese per mezzo millennio, discendenti da matrimoni tra mercanti stranieri e donne locali nell’arcipelago malese – Malesia, Indonesia e Thailandia – formando una razza unica con una distintiva identità culturale propria.

Particolari della Peranakan Mansion

I Peranakan della Malaysia e dell’Asia sudorientale comprendono le comunità meglio conosciute dei Baba (ossia uomini) e delle Nyonya (ossia donne), comunità che fiorirono principalmente a Malaka e a Penang in Malesia, a Phuket in Thailandia ed a Singapore. Ognuna di queste comunità, nonostante le loro dimensioni relativamente ridotte, ha contribuito alla diversità della regione, incorporando una propria miscela unica di usanze elaborate, tradizioni e linguaggio, cucina, abbigliamento, gioielli e architettura – mostrando tutti gli elementi interculturali al meglio. Una stravagante complessità nominata Patrimonio Peranakan che rimane molto nascosta all’interno di queste comunità.

La Peranakan Mansion ospita oltre 1.000 pezzi di antichità e oggetti da collezione dell’epoca.

Uno dei modi migliori per approfondire le vestigia di questa cultura è una visita alla Penang Peranakan Mansion. Di proprietà di un collezionista di oggetti Peranakan, questa dimora storica mostra un design e un’architettura eclettici. Costruita alla fine del diciannovesimo secolo da una delle personalità storiche locali più famose, questa casa aveva un tempo servito come residenza e ufficio di Kapitan Chung Keng Kwee, del quale parleremo più avanti.

La Peranakan Mansion è una casa a corte in stile cinese, molto simile a una tipica grande casa di un Baba eclettico; la mansione incorpora pannelli di legno cinesi scolpiti, piastrelle da pavimento inglesi e ferro lavorato dagli scozzesi. Dopo aver resistito a molte decadi di abbandono e degrado, la dimora è stata restaurata al suo antico splendore di casa signorile e ospita oltre 1.000 pezzi di antichità e oggetti da collezione dell’epoca.

Ms. Lillian Tong, Curatrice del Museo, è una guida eccezionale.

Sono stato fortunato ad essere stato assegnato per la mia visita a Lillian Tong, Curatrice del Museo. Lillian ha già pubblicato due libri sul patrimonio Peranakan e sta lavorando su uno che tratta dei gioielli cinesi di quell’epoca. Lei, come la maggior parte delle Nyonya e dei Baba, ha fatto una ricerca sulle sue stesse radici, risalendo di cinque generazioni, ed ha scoperto di essere di origine thailandese: i suoi antenati infatti adoravano divinità thailandesi ed entravano in trance come fanno i sino-thailandesi durante il Capodanno cinese.

Lillian è una guida eccezionale. Mette così tanta passione in ciò che fa, e si è spinta ben oltre, raccontandomi storie che i visitatori di solito non sentono. Suo padre è stato educato in Gran Bretagna e perciò Lilian sfoggia un inglese pressoché perfetto. Mi ha raccontato di credenze legate alla buona e alla cattiva sorte, di matrimoni Peranakan che duravano 12 giorni e 12 notti, mi ha descritto gli abiti ricamati degli sposi e delle spose, mi ha parlato di fantasmi e di zombi, e mi ha spiegato la particolarità delle tende e dei ricami.

È stato un piacere sentire parlare delle Nyonya e dei Baba, fantasisti che viaggiavano alla ricerca di un principe che doveva essere ucciso prima di ereditare il trono, e allo stesso tempo borghesi che utilizzavano scale con balaustre di ghisa con disegni a forma di giglio provenienti da Glasgow.

Siamo entrati in ambienti straordinari come la sala principale, tipicamente separata dal resto della casa da uno schermo in legno finemente intagliato, e riccamente decorata con mobili in stile europeo ma costruiti con legno tek, figure ceramiche vittoriane e centri tavola in vetro. Abbiamo camminato su piastrelle cinesi, in stanze costruite su colonne provenienti dalla Scozia.

I Peranakan mescolavano ogni sorta di tradizione, abbigliamento e modi di vivere, utilizzando oggetti e decorazioni provenienti dall’Europa e da qualsiasi altra parte disponibile, mescolandoli con i propri. Le loro tavole erano imbandite con tovaglie provenienti dall’Irlanda e porcellane, vetri e argenteria, tutto importato dall’Europa. La Peranakan Mansion contiene vasi di una regina birmana, oggetti di dinastie cinesi e cimeli dell’era vittoriana, e persino alcune influenze arabe, poiché la gente Peranakan utilizzava oggetti senza sentirsi minacciata dall’influenza musulmana.

Infatti, i Peranakan mescolavano anche le religioni, mischiando il loro taoismo con il buddismo ed il cristianesimo. Il nome precedente della Peranakan Mansion in lingua Hokkien era Hai Kee Chan (Sala del Ricordo del Mare) e il precedente proprietario era Kapitan Chung Keng Kwee, l’uomo più ricco di Penang alla fine del XIX secolo, che col tempo divenne il leader della Società segreta Hai San, con sede a Penang.

Kapitan Chung era un uomo potente che controllava tutti i loschi affari dell’epoca: prostituzione, gioco d’azzardo, estrazione dello stagno, ed altri. La casa è considerata il primo casinò creato da donne, le quali giocavano a carte e a domino. Nel museo si può infatti ammirare un chiaro esempio dell’epoca: un tavolo da domino. Ovviamente queste donne venivano di tanto in tanto scoperte e condannate a diversi livelli di punizione dalla polizia locale.

Lillian è persino arrivata a condurmi attraverso un corridoio per raggiungere il tempio privato di Kapitan Chung, dove la sua statua è esposta. Questo tempio apparentemente era utilizzato come area di intrattenimento da Kapitan Chung, come dimostrato dal teatro intagliato sulle pareti del tempio, che non conteneva divinità, ma solo fantasmi, vampiri e simpatici zombi che saltavano oltre la soglia della porta del tempio in piccoli balzi, entrando di nascosto e rubando la fortuna a Kapitan. Queste leggende mi appassionano sempre un sacco.

Dopo decenni di abbandono, la Peranakan Mansion è stata acquistata nel 2000 e ampiamente restaurata al suo antico splendore da un nuovo proprietario, che l’ha trasformata in un museo aperto nel 2004. La Peranakan Mansion mi ha regalato una sensazione straordinaria di come sarebbe stato vivere in quell’epoca, e mi ha permesso di scoprire un patrimonio del quale non ero a conoscenza.

Un ringraziamento speciale va a Lillian Tong per aver condiviso la sua incredibile conoscenza della cultura Nyonya e Baba. La Penang Peranakan Mansion è aperta tutti i giorni dalle 09:30 alle 17:00. Le visite guidate gratuite sono disponibili solo su appuntamento. Buona visita.

Versione in inglese su Asian Itinerary

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