Koh Klang: E la natura incontrò l’Islam

Immaginate una città turistica thailandese, ancora vivibile ma tendente al caotico per le tante automobili, il traffico, le attività quotidiane, i centri commerciali affollati e i normali problemi di parcheggio. E immaginate che, a solo pochi minuti di barca da questa città, sia possibile andare indietro nel tempo e raggiungere un luogo dove si vive una vita più tradizionale come poteva essere 40 anni fa.

Suonerà strano, soprattutto a noi occidentali, visto che nei nostri paesi difficilmente potrebbe succedere, ma qui a Krabi questo posto esiste davvero. Dovete solo scendere dalla città al Tara Park, noleggiare una delle tante motolance, attraversare il fiume Krabi, sbarcare a Koh Klang e sarà come vedere le lancette del vostro orologio scorrere all’indietro.

Ogni tipo di barca va bene a Koh Klang

Andando verso la riva opposta del fiume Krabi vi accorgerete che il paesaggio sta cambiando: vedrete un irregolare steccato di pali di bambù per fermare le onde prodotte dalle barche e proteggere la costa dall’erosione, una fila di imbarcazioni locali ormeggiate e un agglomerato di semplice palafitte di legno, come da tradizione locale. L’unico elemento del mondo moderno è il molo dove i piccoli traghetti caricano e scaricano persone e motorini. I turbanti, i chador e i vestiti tipici dei pescatori, gente consumata dalla vita e dal sale, prendono il posto dei jeans, delle t-shirts e delle camice; i ritmi sono più lenti, i sorrisi più genuini e la vita sembra scorrere serena.

Guardandovi indietro mentre procedete all’interno, avrete la sensazione che il mondo e le sue miserie si dissolvano, sostituiti da scenari bucolici e spettacolari fatti di palme da cocco, bufali d’acqua e aironi bianchi, e sebbene alcuni cambiamenti stiano arrivando e il desiderio di alcune comodità, soprattutto riguardo alle abitazioni, si stia realizzando, è comunque evidente il desiderio di cercare di mantenere una vita tradizionale.

Bufalo d’acqua

Così, se avrete la fortuna di arrivare nel giorno giusto all’ora giusta, potreste imbattervi in una gara di uccelli canterini: su una intelaiatura in metallo sono appese dozzine di gabbie di legno, ognuna con all’interno un “bulbul dai baffi rossi”. Vicino alle gabbie una coppia di giudici osserva con attenzione la performance dei piccoli campioni alati; un uomo seduto in un angolo, accanto a un catino d’acqua, calcola i tempi con un metodo preistorico basato sul tempo di affondamento di un oggetto non identificato e tutto intorno il pubblico, formato soprattutto dai proprietari degli uccelli e da qualche curioso.

Devo ammettere che la prima volta che sono stato spettatore non ho capito molto della gara, ma quello che mi ha stupito è il fatto che, nonostante il metro di giudizio tutt’altro che scientifico, non ho notato nessun dubbio nei giudici o segnali di una disputa in arrivo. Il piccolo vincitore ha vinto per il suo proprietario la somma di 500 baht, palesando che il suo valore di mercato di circa 50,000 baht non è immeritato.

A Koh Klang si vive di pesca

Koh Klang è un’affascinante isola tranquilla di circa 40 kilometri quadrati abitata da 4000 persone, non un paradiso tropicale di sabbiose spiagge bianche, ma una comunità tradizionale di pescatori dove i visitatori potranno cogliere la stretta relazione tra gli isolani e il mare. È abitata in maggioranza da musulmani e l’Islam è il centro della vita locale e le preghiere e le festività islamiche sono osservate devotamente.

Accadde che un centinaio di anni fa alcuni nuclei familiari musulmani che avevano trovato una sistemazione nella vicina isola di Klong Prasong dove vivevano di pesca, subirono gravi danni in seguito ad una violenta tempesta, trovandosi a dovere affrontare un futuro fatto di stenti e di povertà. Fu grazie all’aiuto delle popolazioni locali, però che queste famiglie riuscirono a trovare posto nell’isola di fronte dove costruirono un villaggio che chiamarono Koh Klang. La maggior parte degli abitanti lavora nell’agricoltura, moltissimi i pescatori o i contadini e molti fanno la spola in barca con Krabi dove hanno trovato impiego in altri settori.

Spaventa i passeri ma non le nuvole

È la coltivazione del riso, tuttavia, l’attività che da fama all’isola grazie alla qualità del prodotto raccolto. Koh Klang infatti produce una particolare varietà di riso marrone che si chiama “Khao Sang Yot”, prodotto con semi provenienti dalla provincia di Patthalung e coltivato in terreni in cui acqua fresca e salata si mescolano con un giusto equilibrio. I contadini continuano a coltivare il riso con metodi tradizionali, lavorando insieme nei campi, fianco a fianco, per piantare, di solito in agosto, e raccoglierlo a dicembre.

Un’altra espressione della cultura degli abitanti di Koh Klang sono gli artigiani. Spostandosi in tuk tuk all’interno dell’isola, ci sono due luoghi assolutamente da non perdere.

Navigando fra le mangrovie

Il laboratorio del signor Sombun Mankha è il luogo in cui l’arte della costruzione dei Hua Tong, le barche locali dalla coda lunga, viene tramandata dalla memoria del passato alle giovani generazioni. Suo padre, il signor Matdap, ha costruito barche per oltre 50 anni e quando nel 2002 il governatore di Krabi era alla ricerca di un souvenir originale che riflettesse l’identità della provincia, suggerì un modellino di barca da pesca.

Volendo preservare la memoria dello stile di vita passato degli abitanti, il signor Sombun ha organizzato un gruppo di costruttori di barche che hanno iniziato a produrre miniature delle barche dalla coda lunga. Oggi è molto orgoglioso di essere riuscito a tramandare le antiche conoscenze del padre sulla costruzione delle barche alle generazioni future.

L’ultima volta che sono stato sull’isola non ho potuto incontrarlo perché si trovava a Bangkok, a insegnare la sua arte in un’università, una chiara dimostrazione della sua fama e abilità.

Si porta avanti l’arte di nonna Prachim Lekdam

Non chiamateli batik, sono pateh e la custode di questa espressione artistica è Nonna Prachim Lekdam, i cui antenati sono originari della Malesia. Per rispetto alle proprie origini, decise di andare a imparare l’arte del pateh nella provincia di Naratiwat proprio nelle province di confine.

La differenza tra pateh e batik è nella creazione del motivo. Per produrre i pateh, si usano blocchi in metallo con disegni intricati e complessi, mentre nei batik i motivi decorativi sono fatti con un attrezzo chiamato canting”: una specie di pipa che contiene cera calda da applicare ai tessuti.

I motivi della Nonna sono ispirati dalla natura e dallo stile di vita dell’isola e i visitatori possono fare l’esperienza di progettare e creare i loro colorati souvenir.

Sombun Mankha e i suoi modellini di barca

Come il signor Sombun, Nonna Prachim ha formato un gruppo che adesso conta 30 partecipanti i quali, oltre a mantenere viva quest’ arte, insegnano alle nuove generazioni un’altra potenziale fonte di guadagno alternativa alla pesca.

Inoltre, l’attenzione degli isolani alle proprie tradizioni ha contribuito a sviluppare una forma di turismo di nicchia che è attirato non solo dall’aspetto umano ma anche dall’ambiente naturale fatto di grotte, canali e foreste di mangrovie che circondano l’intera isola. Un giro in barca sui canali, prima di visitare il villaggio, è una scoperta sensoriale a 360 gradi e consente ai visitatori di immergersi totalmente in questo piccolo mondo ed ecosistema.

Navigando tra le mangrovie, accanto agli allevamenti di pesci situati qua e là tra i canali, i visitatori vedranno uccelli, lucertole, scimmie e, aguzzando la vista, qualche serpente pigramente attorcigliato tra le radici delle mangrovie. Con la bassa marea, come per magia, le rive fangose si riempiono di piccoli pesci conosciuti come “mudskippers” che riescono a “camminare” sulla sabbia, e di diverse specie di granchi, tra cui il “fiddler crab”, in italiano “il granchio violinista”, conosciuto per le chele dismorfiche: nei maschi una chela è notevolmente più grande dell’altra.

Grazie al loro stile di vita da pescatori, alla cultura musulmana locale e alla loro abilità nel far uso delle ricche risorse naturali che li circondano, gli abitanti di Koh Klang hanno dato vita a una sorprendente comunità locale che ha ricevuto numerosi premi dall’Autorità del Turismo Thailandese (TAT), tra cui l’Outstanding Community Tourism Awarde ilThailand Tourism Award” in occasione del compleanno di Sua Maestà il Re, il 5 December 2007.

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