Jim Thompson: un architetto, un imprenditore, un collezionista d’arte, un agente segreto: il suo nome evoca un senso di mistero e ammirazione. La sua drammatica scomparsa nelle giungle della Malesia ha ulteriormente rafforzato questa aura di suspense. La mia visita alla casa di Jim Thompson a Bangkok è stata un tentativo di gettare uno sguardo su questa leggenda, che ha raggiunto uno status iconico nel sud-est asiatico. Speravo di trovare qualche indizio su quest’uomo attraverso la sua amata casa in teak thailandese, dove ha vissuto ed intrattenuto.
Guide preparate mi hanno condotto attraverso una certa opulenza e mi hanno spiegato i punti significativi dello stile elegante ma sobrio della costruzione e degli oggetti d’arte della collezione Thompson. Essendo un architetto, aveva acquistato sei case tradizionali in stile thailandese e le aveva trasportate nella posizione attuale da varie parti della Thailandia. Preparò personalmente i disegni architettonici originali della casa e ne supervisionò la costruzione fino al suo completamento nel 1959.
La casa Thompson è situata sulle rive di un canale ed è oggi un museo, uno dei luoghi più belli che si possano visitare a Bangkok. A differenza di molte residenze e musei ben noti, questa casa ha un’atmosfera vissuta. Con vera comprensione e occhio da intenditore, Thompson arredò personalmente la casa con pezzi pregiati di antichità del sud-est asiatico che farebbero ingelosire qualsiasi collezionista d’arte: la sala da pranzo, con il tavolo da mahjong convertito in tavolo da pranzo, è particolarmente affascinante, poiché è qui che Jim Thompson intratteneva ospiti thailandesi ed internazionali.
Jim Thompson era un uomo d’affari intelligente, ma è stato il suo occhio per l’estetica a fargli capire l’enorme potenziale che aspettava i colori brillanti e la consistenza ruvida della seta thailandese. Si servì di un gruppo di tessitori musulmani Cham nel quartiere di Bankrua a Bangkok, fornendoli di seta grezza e coloranti per produrre manufatti finiti sui loro rudimentali telai casalinghi. Portò 500 campioni a New York, dove la seta ricevette varie lodi da decoratori, designer ed editori di moda, tra cui Vogue, e il resto è storia.
I libri di Thompson sono ancora sul suo comodino, proprio come li ha lasciati il Venerdì Santo del 1967. In quel fatale giorno, il Re della Seta Thailandese scomparve nel nulla mentre era in vacanza nelle Cameron Highlands, in Malaysia. Furono organizzate massicce ricerche per rintracciarlo, ma senza risultati. Il romanticismo in me accoglie una teoria particolare che sostiene che Jim Thompson semplicemente sia scappato per iniziare una nuova vita altrove, come aveva fatto in modo molto meno drammatico abbandonando l’America per la Thailandia decenni prima. Man mano che invecchiava si interessava sempre di più all’arte delle altre nazioni del sud-est asiatico, quindi potrebbe essere fuggito con i vestiti addosso in direzione di Vientiane o Rangoon, forse con qualche donna indigena al suo fianco.
In ogni caso, che sia sopravvissuto o meno alla sua passeggiata nella giungla, Jim Thompson ha lasciato dietro di sé un’eredità impagabile per i thailandesi: un orgoglio per la loro abilità artigianale, ora famosa in tutto il mondo grazie alle sete scintillanti che lui stesso ha reso famose. E per quanto mi riguarda, questo incontro ravvicinato con tutto ciò che era caro a quest’uomo ha svelato il mistero della leggenda.
La Casa di Jim Thompson si trova a Bangkok, di fronte allo stadio nazionale. È facilmente raggiungibile in auto, taxi, tuk tuk o con lo Sky Train. Le visite guidate alla casa sono obbligatorie. Biglietto d’ingresso è di 100 baht, ovvero 2 euro e mezzo.
Dopo aver visitato la casa nel 1986 la presi come esempio per la mia prima casa costruita a Koh Sireh, Phuket .1989. Bella e fresca!
Doveva essere una bella casa allora. INteressante la scelta di Koh Sireh.